LA PIEVE DI NERVIANO
Dell’anno 1169 vi sono una Bolla di Papa Alessandro III attraverso la quale, riconoscendo al prevosto di Nerviano diritti sulle decime nel territorio della sua pieve di cui faceva parte Saronno, si evince la presenza di tre chiese: "Seroni ecclesiarum S. Petri, S. Maria S. Solutoris….".
Nello stesso periodo emerge inconfutabile la caratteristica di una Saronno borgo avente un proprio sacerdote che si cura delle anime ed esige, per l’opera svolta, la riscossione delle cosiddette "decime", facendo pure ricorso al console di Milano, autorità superiore di cui egli dipende. Come anche emerge l’aspetto agricolo e commerciale della Saronno del secolo XII, caratteristica che verrà conservata negli anni sino al raggiungimento del XX secolo, epoca in cui Saronno s’appresta a trasformarsi gradualmente in borgo e quindi in città industriale.
Ed è nel 1200 che si registra a Saronno la presenza di un ordine religioso dei Padri Umiliati, mentre i Frati minori Francescani vi si insediano nel secolo successivo. Nel 1297, infatti, viene costruito il convento ed ampliata la chiesa di San Pietro che da quel momento assume il titolo di San Francesco. In quel tempo Saronno diventa comune facente parte del Contado del Seprio, come risulta dal "Trattato di Reggio" datato 11 febbraio 1185, col quale l’imperatore Federico Barbarossa concedeva ai milanesi le regalie che l’Impero aveva nei contadi dello stesso Serpio, della Martesana (Brianza), della Bulgaria (magentino), di Lecco e di Stazzona (zona di Angara).
La chiesa conventuale di San Francesco
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