LA DOMINAZIONE SPAGNOLA
Sotto il governo spagnolo, che ebbe il sopravvento dalla metà del ‘500 sino ai primi anni del secolo XVIII, scoppiò una peste spaventosa (agosto 1576 - maggio 1577) che provocò in Saronno la morte di circa 3000 persone.
Il Lazzaretto saronnese fu la piccola chiesa di S. Antonio Abate che accolse la fiumana di appestati. I sopravvissuti dal flagello, dopo il voto di digiuno espresso nella piccola chiesa della parrocchia, si recarono in processione al Santuario della Beata Vergine dei Miracoli con offerta di candele, tradizione e voto che ancora oggi, nel mese di marzo, la comunità saronnese esterna con fede e devozione.
La calata in Italia dei Lanzichenecchi, provenienti dal suolo germanico, avvenuta nel periodo 1629-1630, lasciò ancora una volta un pesante segno tra la popolazione del borgo. Oltre ai saccheggi questi portarono altra peste e carestia. L’insediamento dei soldati procurò terrore fra gli abitanti che si videro costretti a cedere ogni cosa agli invasori. Crebbe la miseria e la povertà fra la gente degenerò a tal punto che i titolari delle botteghe andarono in rovina, assieme ai contadini che giunsero a patire la fame per i debiti contratti. Pure il noto mercato del luogo giunse a subire un durissimo contraccolpo a seguito del tracollo dell’economia. Il dato che più d’ogni altro significò nel 1673 la tragicità sulla fu questo: circa 700 abitanti morirono nel volgere di qualche anno. La gravissima situazione venne solo in parte arginata attraverso una moratoria di sette anni proposta da Bartolomeo Visconti a beneficio degli operatori di commercio saronnesi.
La chiesetta di Sant'Antonio, già Lazzaretto, con la colonna della peste del 1630
prosegui la lettura con: |
torna all'indice de |
---|---|